RotPunkt
RP studio Francesco Calzolari Marco Filippucci Andrea Fiorini architetti associati
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SPAZIO_URBAN_CENTER BolognaConcorso per il rinnovo della mostra permanente di Urban Center Bologna.progetto I° classificatoIn collaborazione con:REDESIGN - Danilo Zacchiroli, Fabio BologniniManuel Dall'OlioMarco PollastriObiettivi A . Facilitare la creazione, la lettura e la comprensione dei contenuti. Soluzioni: 1 - Esplicitare la mission dell’Urban Center con il suo allestimento per raccontare le trasformazioni della città in modo dinamico e facilitare l’aggiornamento dei contenuti 2 - Semplificare l’allestimento rimuovendo ogni elemento superfluo alla comunicazione dei contenuti. 3 - Chiarire la scansione dei contenuti attraverso un progetto grafico semplice ed estremamente chiaro e ridurre la palette cromatica ora chiassosa e confusa. 4 - Offrire più ordini di lettura, uno fisico, semplice e veloce per le visite brevi, attraverso la sintetizzazione dei contenuti in brevi schede (video e testuali), uno digitale e interattivo con contenuti più strutturati attraverso l’uso di device digitali (app per tablet) e uno di approfondimento attraverso la rete internet (sito Urban Center e altri siti). 5 - Liberare lo spazio per creare un ambiente caldo e accogliente e inserire elementi di design finalizzati a rendere la consultazione dei contenuti, che sia breve o approfondita, un’esperienza rilassante e piacevole, anche di relazione e confronto oltre che di fruizione e apprendimento. B . Aumentare l’awareness del brand Urban Center. Soluzioni: 1 - Creare una corporate image dell’Urban Center partendo dai colori e dal marchio esistenti. Un sistema di segni e colori in grado di formare un linguaggio semplice, innovativo e sempre riconoscibile. Ogni singolo elemento dell’allestimento della mostra deve essere coerente con la nuova Corporate. 2 - Uscire dall’Urban Center con elementi della corporate Image diffusi sul territorio per segnalare ed identificare i luoghi interessati dai progetti e dalle politiche e comunicare allo stesso tempo il brand Urban Center in modo continuo e interlacciato alle trasformazioni della città 3 - Portare la città nell’Urban Center con spazi e presenze temporanee dei protagonisti delle trasformazioni (utenti degli orti urbani, gli amici della bici, i rappresentati delle comunità solari, etc) in un processo di continuo scambio tra la rappresentazione e gli oggetti e i soggetti reali che l’hanno ispirata. LA STRUTTURA DELLA MOSTRA Raccontare le politiche di trasformazione della città - e le sue trasformazioni reali - è un processo dinamico. Il progetto di nuovo allestimento prende forma dal concept di smaterializzazione dell’impianto della mostra permanente dell’Urban Center al fine di una maggiore rispondenza alla sua mission e adattabilità alle novità che nel tempo si succederanno e dovranno essere raccontate. Il progetto si sviluppa secondo un percorso - spaziale, logico e concettuale - funzionale all’ambiente che ospita la mostra permanente, ai suoi contenuti e a diverse modalità di fruizione. Il visitatore potrà, così, ottenere differenti livelli di approfondimento delle politiche e dei progetti che interessano la città, il comune e l’area metropolitana di Bologna, procedendo e sostando lungo il percorso, secondo desideri e necessità. Il percorrere e la sosta sono, infatti, le caratteristiche principali degli spazi urbani. Il percorrere e la sosta sono la vita della città, del commercio, dello studio, del tempo libero, fino ad arrivare alla dimensione immateriale dell’attraversamento del tempo e dello spazio virtuale. Per questo abbiamo pensato ad un grande spazio aperto con pochi elementi ben riconoscibili, un boulevard da vivere, un luogo non solo per apprendere e conoscere, ma anche per approfondire, ragionare, confrontarsi, elaborare, in cui il percorso ideale del visitatore si snoda tra: 1. l’accoglienza (1), dove riceverà la guida alla mostra, che lo orienta alla visita breve e alla fruizione dello spazio fisico dell’Urban Center, e dove avrà la possibilità di prelevare un tablet, che grazie all’app Urban Center Navigator, permetterà al visitatore di accedere a contenuti più strutturati e di collegarsi ai contenuti web correlati, di registrare un feedback, video o testuale, della sua visita; 2. la prima zona salotto (2/3/4) in cui potrà sedersi e approcciarsi ai temi trattati e venire a conoscenza, attraverso un display collegato alla regia video (una evoluzione del video calendario già prodotto dall’UCB), di quanto accade a Bologna, perché l’Urban Center racconti oltre la Bologna che sarà, anche quella che è, collegandosi alle strutture di promozione culturale, turistica e sociale e di Bologna. In quest’area il visitatore conoscerà anche la struttura dell’Urban Center e i suoi partner; 3. la prima vera zona di esposizione della mostra permanente, quella che introduce alle politiche per la città, (5/7/8) che sono state raggruppate in macrotemi: Bologna VIVA, che comprende tutto quanto riguarda l’ambiente antropico costruito e in progetto; Bologna VERDE che comprende le politiche ambientali, energetiche e per la sostenibilità e Bologna APERTA che comprende tutto quanto concerne le relazioni della città con i suoi cittadini e tra i cittadini stessi, la promozione e la digitalizzazione di Bologna. Alle spalle di questi pannelli ci saranno le superfici espositive per l’illustrazione degli strumenti urbanistici vigenti (17); 4. il grande plastico della città (13) che assume una posizione centrale nella mostra e funge da trait d’union tra l’introduzione alle politiche, i salotti di approfondimento e la galleria dei progetti. Sul plastico potranno essere studiate le modalità più idonee perché i progetti e le politiche possano trovare un inquadramento geolocalizzato che offra una visione singola e d’insieme della loro incidenza sul territorio; 5. i salotti di approfondimento (9/14/15), uno per ogni macrotema, nei quali avrà la possibilità di sostare e prendere visione delle schede retroproiettate nelle plafoniere a soffitto (18) in cui attraverso gallery fotografiche, brevi testi, video, infografiche, verrà dato conto delle diverse politiche e delle azioni che le caratterizzano. Nei salotti le proiezioni hanno il compio illustrare le politiche - in un’ottica di fruizione passiva - mentre l’app Urban Center Navigator permette di fruire dei contenuti più strutturati - ulteriormente incrementati - secondo i propri desideri; 6. la galleria dei progetti (11/12/19), che si sviluppa lungo la parete che separa la mostra dall’atelier, sarà realizzata utilizzando i pannelli già esistenti con interventi funzionali per garantire una migliore fruibilità e un più semplice aggiornamento, cui potranno essere associati i relativi plastici. Nella stessa zona, uno dei monitor touch già in dotazione all’UCB sarà utilizzato come approfondimento/memoria per tenere l’archivio di tutti i progetti della città (sia quelli esposti che quelli ormai eliminati dall’esposizione) e dei relativi aggiornamenti e sviluppi nel tempo, rassegna stampa dedicata, dibattiti, ecc.; 7. un’area di esposizioni temporanee (16) in cui potrà entrare in contatto direttamente con le realtà locali, associazioni, istituzioni, che sono protagonisti delle politiche e che potranno essere invitate periodicamente per portare a conoscenza del proprio operato i cittadini. GLI ELEMENTI DI ALLESTIMENTO Nella zona di introduzione alle politiche, verranno riutilizzati i tre cubi (5/7/8) che oggi ospitano le proiezioni video, ripensati come oggetti aperti e leggeri coerenti con l’idea base del progetto. Tali elementi che ospiteranno i plasma già presenti, saranno l’introduzione ad ogni ambito tematico composto da tre politiche, come individuato dalle schede del bando. Lo schermo VERDE sarà connesso ad un bicigeneratore (6) che produrrà l’energia necessaria al suo funzionamento. La parete posteriore dei tre elementi ospiterà (17) una sintetica presentazione degli strumenti urbanistici vigenti PSC, POC, RUE. La posizione di tali elementi favorisce la creazione di una zona più riservata di accesso agli uffici. In uno spazio volutamente aperto e senza ostacoli, unico elemento in rilevo sarà il grande plastico della città (13), baricentro della visita, indice e k-plan degli interventi in corso ed in progetto evidenziati attraverso un bollo di luce o, meglio, da una bandierina che rimanda ai progetti e/o alle politiche presentate. I salotti di approfondimento (9/14/15) saranno ambiti individuati da una grafica a terra, totalmente accessibile, e da una plafoniera cilindrica (18) a soffitto realizzata con tessuti elastici stampati, di peso irrilevante, visibile dalla piazza coperta di Sala Borsa, al fine di richiamare l’attenzione sull’Urban Center. La base della plafoniera,opportunamente inclinata, sarà lo schermo di una retroproiezione per presentare le politiche del relativo macrotema. Ogni salotto sarà dotato di tre pouf (3) per permettere una migliore e più comoda fruizione dei contenuti proiettati e di quelli disponibili attraverso l’app sul tablet. Con lo stesso linguaggio, grafica a pavimento e elemento distintivo a soffitto, viene realizzata la galleria dei progetti (11/12/19) in corso nella città. I progetti saranno esposti sui pannelli verticali esistenti. La facilità di aggiornamento sarà garantita dalla realizzazione di pannelli in forex che ospiteranno i contenuti, garantendo così di poter illustrare il progress del progetto con interventi di costo contenuto. Tutti i pannelli saranno inquadrati geograficamente attraverso un rimando all’inquadramento complessivo fornito dal plastico. In caso di necessità il plastico del progetto sarà sistemato davanti il pannello al quale è riferito. |
© RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini . Ottobre 2013. © RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini . Ottobre 2013. © RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini. Ottobre 2013. © RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini. Ottobre 2013. © RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini. Ottobre 2013. © RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini. Ottobre 2013. © RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini. Ottobre 2013. © RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini. Ottobre 2013. © RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini. Ottobre 2013. |
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