RotPunkt

RP studio Francesco Calzolari Marco Filippucci Andrea Fiorini architetti associati

via del sostegno7/A, 40131 bologna, info@rpstudio.eu, tel.0516347240, fax.0510475573

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Esedra &
Canton dei Fiori

Bologna-2022/3

committente: Settore Biblioteche e Welfare Culturale Comune di Bologna - Sala Borsa Bologna

DESIGN E SVILUPPO DEl PROGETTO
exbit design
RP Studio architetti associati
software design
TODO srl
exibition manufacturer
Allestimenti&Pubblicità
Works director and safety
RP Studio architetti associati
Works coordinator and design review:
RP Studio architetti associati
Artistic dierctor:
RP Studio architetti associati

ESEDRA

Concept architettonico.
1 – lo spazio
Nell’affrontare il progetto si è voluto rimettere al centro il fulcro dell’ambiente esedra, lo spazio centrale definito dal colonnato semicircolare. Traslando il bancone su uno dei due lati si è voluto ridare alla parte centrale dell’ambiente la centralità che merita creando un luogo non soltanto di passaggio veloce, ma anche di sosta breve sia per la lettura dei programmi eventi giornalieri sia per la immersione e visione della scena architettonica particolarmente rilevante creata dall’emiciclo colonnato.
2 – la percorrenza
Lo studio dei flussi ha fatto propendere per dare una direzione abbastanza definita del percorso da seguire per mettere in risalto il percorso di ingresso alla piazza coperta. Il desk spostato sulla sinistra assume una funzione di supporto più discreta rispetto la frontalità attuale, meno imponente e più misurata. I monitor incastonati nelle nicchie con contenuti differenti rispetto lo spazio centrale servono sia da approfondimento dei contenuti di eventi e di programma sia da guida verso l’accesso della sala invitando il pubblico a percorrere la rampa che conduce al passaggio di ingresso vero e proprio.
3 – la struttura
L’allestimento non può non fare i conti con la forma architettonica e la grande valenza artistica e culturale dell’ambiente. Dopo diverse riflessioni si è optato per non legare la nuova necessità comunicativa alle forme architettoniche esistenti; si è deciso di non occupare le arcate con schermi o pannellature, al fine di lasciare la lettura dello spazio liberato dagli arredi nella sua profondità creata dal dialogo originale tra emiciclo e corridoio retrostante tra luce intensa e soffusa. La necessità di inserire uno schermo di grandi dimensioni è stata interpretata come occasione per realizzare un elemento svincolato dalle forme, dai materiali e dai colori esistenti, che potesse essere letto come episodio a sé stante senza particolari richiami agli elementi della sala. La forma che suggerisce la struttura prende spunto dal tangram e dall’origami in un gioco compositivo che ricorda un grosso animale che può essere letto come un leone che strizza l’occhio alla figura felina che regge lo stemma della città o come altro animale fantastico o reale a seconda della fantasia di chi osserva.
La posizione, a cavallo tra il corridoio e lo spazio centrale, sottolinea sia l’aspetto di elemento inserito “ex abrupto” nell’ambiente, sia il senso principale di percorrenza per raggiungere la piazza coperta.
4 – gli arredi
Tutti gli arredi collocati fuori dal fulcro centrale della sala sono trattati in maniera neutra e “mimetica” rispetto i colori e le forme esistenti al fine di non perturbare la lettura dello spazio architettonico in quel dialogo citato sopra e non alterare l’equilibrio dei colori e dei materiali presenti se non per le parti strettamente necessarie alla comunicazione dei contenuti informativi.

CANTON DEI FIORI

Concept architettonico
1 – lo spazio
La forma quadrata della stanza, le aperture su tre lati, le esigenze legate ai percorsi di esodo e il cassettonato a soffitto, unitamente alla vocazione di passaggio tra via Ugo Bassi e piazza Nettuno hanno suggerito la collocazione dell’allestimento sulla parete frontale a via Ugo Bassi già precedentemente occupata dalla mappa della città.
2 – il cassettonato
La volontà di mettere in risalto la forma quadrangolare dell’ambiente attraverso il cassettonato ha suggerito di creare un elemento che evitasse di interferire con quest’ultimo e che allo stesso tempo potesse essere sia contenitore del monitor per la visione dei contenuti, sia funzionale alla illuminazione del cassettonato mettendone in risalto la profondità attraverso il gioco di luci ed ombre dato da una illuminazione dal basso.
3 – la forma dell’arredo
L’espressa volontà di legare l’ambiente di Canton dei Fiori al complesso di Sala Borsa ha guidato la scelta della forma che richiama sia per materiali sia per disegno la struttura interna all’esedra creando un gioco di profondità e di rilievo tra i diversi piani dell’arredo utile a stemperarne le dimensioni e aumentarne la leggibilità.
L’occasione di operare sull’ambiente ha suggerito una generale pulizia delle pareti che, sommata alla nuova illuminazione diffusa del cassettonato, contribuisce a creare una confortevole zona di sosta breve utile a consultare il monitor informativo incastonato nel disegno dell’arredo.

RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini — Esedra Sala Borsa

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