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RP studio Francesco Calzolari Marco Filippucci Andrea Fiorini architetti associati
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Chiesa di S.Martino in SoverzanoMinerbio (BO)-2021/2023Client: Arcidiocesi di Bologna (BO) Project and design developement: RP Studio architetti associati Executive project: RP studio architetti associati Structural design: ing. Nicola Ponara Works director and safety: RP Studio architetti associati Works coordinator and design review: RP Studio architetti associati + ing. Nicola Ponara Artistic dierctor: RP Studio architetti associati + Contractor: Candini Arte s.r.l. Restauro, risanamento conservativo e contestuale ripristino danni da sisma della chiesa di San Martino in Soverzano, Minerbio (BO)Nel 2019 dopo una progettazione accurata è stata avviata la procedura per la riparazione dei danni causati dal sisma 2012 riportati dalla fabbrica ecclesiastica di San Martino in Soverzano o dei Manzoli e dalle relative pertinenti sagrestie e oratori. I danni erano in gran parte concentrati sulle parti alte dei corpi di fabbrica che per loro natura e tipologia costruttiva risultano meno coese viste le ampie luci della navata la snellezza e lo scarso peso delle parti alte delle pareti al di sopra della volta in arellato. Durante le opere è risultato evidente quanto descritto dagli storici relativamente all’opportunità che parte della chiesa fosse stata ricostruita con i materiali recuperati da altra struttura sacra posta nelle vicinanze. Le pareti risultano infatti composte da pochi mattoni interi e molti frammenti assemblati con cura ma con malte povere di calce. Ad aggravare la situazione dei paramenti era il distacco di quasi tutto l’intonaco esterno di protezione delle murature. All’avvio del cantiere ed alla rimozione dei coppi al fine della sostituzione di alcuni elementi di copertura interessati da infiltrazioni conseguenti al movimento dei coppi dato dal sisma la situazione che si è presentata a tecnici ed impresa era seria. Tutta la struttura di copertura dell’abside era pressochè inagibile e inutilizzabile per la rimessa in pristino della copertura. Stessa considerazione è valsa per la trave di colmo della navata principale, che, rimasta scoperta dal colmo in laterizio, aveva assorbito acqua a partire dal 2012 e in molti punti risultava estremamente deteriorata. Di concerto con la soprintendenza, la curia e la parrocchia si è quindi intrapresa un’opera ben maggiore a quanto preventivato sostituendo completamente la copertura dell’abside e sostituendo la trave di colmo dell’intera navata con tutti gli adattamenti e le opere necessarie a dare unità ai restanti elementi strutturali della copertura. A valle di tali importanti interventi si è proceduto come da progetto a ridare coesione e rigidità alla copertura e a tutta la parte alta dei paramenti: - è stato sostituito completamente il tavolato con un nuovo assito impregnato con antitarlo e reso rigido da strisce chiodate in acciaio poste secondo le diagonali a formare dei triangoli con le capriate sottostanti; - è stata posta in opera una fasciatura con fibre in acciaio (intervento mimetico, ma reversibile) posate su un letto di calce idraulica. Tale opera ha la funzione di annullare il cinematismo di ribaltamento della facciata, già in corso dopo il sisma, rendendo tutta la struttura collaborante nella ritenzione e nel contenimento del perimetro superiore; - molti sono stati gli interventi puntuali di riparazione a cuci scuci sui paramenti ad una e due teste con malte di calce del tutto simili a quelle presenti; - sono state poste in opera lame e capochiavi su tutte le catene delle capriate in modo da dare coesione in larghezza alla navata; - sono stati ripristinati gli intonaci esterni e la fabbrica è stata ritinteggiata completamente secondo i toni rinvenuti dalle indagini stratigrafiche condotte; - sono state scoperchiate tutte le cappelle laterali e come per l’abside, a fronte della pessime condizioni dei legni, sono state sostituite le strutture ed è stato creato un cordolo di bordo in acciaio, ancorato verticalmente al paramento murario con barre in acciaio. Tutti gli interventi sono stati accompagnati dai ripristini delle finiture interessate con le tecniche del restauro in stretta collaborazione con l’arch. Francesca Babbi funzionario di zona per gli uffici della soprintendenza di Bologna e con l’impresa Candini Arte s.r.l. di Castelfranco Emilia. All’interno la situazione fessurativa si presentava altrettanto severa nella parte alta e sulle volte in arellato. Anche qui l’intervento è stato esteso all’intera volta centrale al fine di verificare la coesione delle arelle al supporto, di riparare le fessure presenti e rimettere in sicurezza tutto il controsoffitto. A fronte dell’estensione delle riparazioni e a fronte della rinvenuta colorazione a tempera degli interni, materiale non congruo all’epoca di costruzione della chiesa, è stata presa la decisione di rimuovere la pittura incongrua di tonalità grigio scuro su tutte le superfici delle volte e della chiesa al fine sia di evitare l’effetto a macchie derivante dalle riparazioni necessarie, sia di ripristinare la corretta tonalità e il corretto materiale pittorico sull’intera chiesa come era emerso attraverso l’indagine stratigrafica condotta. E’ interessante vedere che dall’indagine sono emersi 3 strati principali: - una fase della seconda metà del seicento, di tono molto chiaro, avorio, che corrisponde alla ricostruzione/ampliamento della chiesa con le partiture architettoniche colore beige a ricordare la pietra arenaria, - una fase settecentesca testimoniata da tinte rosa, - una fase ottocentesca in cui domina la tinta calda beige/ocra e marroncino che ripassata con pitture incongrue è arrivata fino a noi via via scurendosi nei differenti passaggi. Oggi la chiesa, riportata per quanto possibile alle origini, si presenta decisamente luminosa e interamente rinnovata nei suoi caratteri originali. Non sono mancate piacevoli sorprese. Durante le opere di rimozione degli strati di pittura al quarzo, sono emerse decorazioni e affreschi databili dal ‘500 in poi dei quali è stato redatto un progetto di restauro e conservazione ed oggi sono ammirabili all’interno della chiesa. |
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